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"La filatrice nella stalla" - dipinto da R. Pasquini |
L’espressione “dare del filo da torcere” deriva dal mondo tessile. Prima dell’era industriale, la tessitura era basata su quattro operazioni che erano tutte realizzate a mano. La prima era la filatura, poi veniva la torcitura, poi la tessitura vera e propria e infine il fissaggio. La torcitura in particolare era un’operazione molto complessa. Si trattava di far ruotare il filo (torcere appunto) su se stesso per dargli una consistenza maggiore onde evitare strappi e rotture. Questa operazione era realizzata con l’ausilio di un bastone attorno al quale il filo torto era avvolto. All’estremità del filo veniva poi fissato un peso.
Il compito di torcere era affidato quasi sempre alle mani femminili, più piccole, agili, ma si trattava di un compito molto difficile perché i fili da avvolgere erano spesso irregolari e dalla superficie ruvida. Proprio da questa difficoltà nasce il modo di dire “dare filo da torcere” perché si fa riferimento alle difficoltà che incontravano le filatrici in questa operazione. La situazione cambiò radicalmente con l’avvento dei torcitoi circolari meccanici, con i quali le mani delle filatrici furono sostituite dal lavoro di un macchinario, eliminando anche tutte le difficoltà.
Bibliografia e fonti:
- ETV Elettronica Tessile Varese Srl
- Museo Pietro Canonica - Villa Borghese
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