Altri testi in poesia in cui è presente il concetto del "torcere" sono ad esempio i seguenti:
L'Odissea di Omero - verso 385
[...]Al focolar seduta,
E col tergo appoggiato ad un marmoreo
Stipite, la vedrai con le donzelle
A torcer lane intenta;[...]
Stipite, la vedrai con le donzelle
A torcer lane intenta;[...]
In questo primo esempio il significato assunto è quello dell'azione concreta di torcere la lana, quindi la lavorazione pratica di avvolgimento delle fibre naturali per ottenere un filato.
Orlando furioso - Ludovico Ariosto - Canto terzo, strofa 44
[...]Avrà il bel regno poi sempre augumento senza torcer mai piè dal camin dritto;
né ad alcuno farà mai nocumento,
da cui prima non sia d'ingiuria afflitto[...]
né ad alcuno farà mai nocumento,
da cui prima non sia d'ingiuria afflitto[...]
Nel passo riportato l'espressione "senza torcer mai pié" è usata col senso di non cambiare mai direzione ovvero senza mai "volgere" o "deviare" i propri passi verso un altro luogo.
Eneide - Publio Virgilio Marone - Libro IV, versi (336-340)
[...]Cosí Iarba dicea; né da l'altare
s'era ancor tolto, quando il padre udillo;
e gli occhi in vèr Cartagine torcendo vide gli amanti ch'a gioire intesi
avean posti in oblio la fama e i regni.[...]
s'era ancor tolto, quando il padre udillo;
e gli occhi in vèr Cartagine torcendo vide gli amanti ch'a gioire intesi
avean posti in oblio la fama e i regni.[...]
Nei versi riportati dall'Eneide l'espressione significata significa "volgere lo sguardo verso una meta".
Bibliografia
e fonti:
Liberliber.it – Odissea di Omero
Liberliber.it – L’Orlando furioso di Ludovico Ariosto
Wikisource.org – L’Eneide di Publio Virgilio Marone
Liberliber.it – Odissea di Omero
Liberliber.it – L’Orlando furioso di Ludovico Ariosto
Wikisource.org – L’Eneide di Publio Virgilio Marone
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