lunedì 13 aprile 2020

STEP #08 - "Torcere" nel periodo antico

L’azione del “torcere” rimanda necessariamente all’antica arte della tessitura, rappresentandone una fase fondamentale.

I primi esempi li abbiamo già nel corso del Neolitico, periodo in cui le fibre venivano lavorate a mano con l'aiuto di un rudimentale fuso a piattello costituito da un bastoncino di legno infilato nel foro di un tondino che fungeva da peso; il bastoncino veniva così fatto ruotare ed il movimento, prolungato dal tondino, finiva con il torcere le fibre e con l'avvolgerle attorno al bastoncino.

E’ però attorno al VI-V millennio a.C. che la storia ci riporta all'invenzione di attrezzi rudimentali con i quali lavorare, intrecciare e torcere fibre naturali per produrre tessuti e vesti le quali, oltre alla funzione primaria di coprire e proteggere colui che le indossava, ne trasmettevano il valore sociale a seconda della qualità e della foggia.

Antichissimi dipinti murari di tombe egiziane che raffigurano operazioni di filatura e torcitura risalenti a 2000 a.C., testimoniano che la tessitura era già praticata da Egiziani, Greci, Ebrei, Cinesi ed Indiani, anche come mezzo di espressione artistica, assumendo sempre più caratteristiche identificative di popoli, cultura, stato sociale e di capacità decorativa e creativa. Anche la mitologia ci testimonia l'importanza e il significato della tessitura e delle sue fasi nel mondo antico; basti pensare, oltre al mito delle Moire descritto nello step 4, al mito di Aracne nell'antica Grecia e a quello egizio della dea Neith.

Ritrovamenti archeologici di arnesi per la filatura

Tecnicamente alla preparazione delle fibre segue la filatura e, se necessario, la torcitura. Torcere significa filare una seconda volta il prodotto della filatura. Si tratta di una fase fondamentale che ha il compito di dare maggiore resistenza ai filati, successivamente si formano delle matasse che vengono avvolte in bobine. Il filo poteva essere filato in senso orario e antiorario; si parla per questo di filato S e Z
Per la filatura sono necessari vari attrezzi come il fuso, la fusaiola, la conocchia e il gancio da fuso.
Una delle forme più comuni dei fusi romani è il bastoncino biconico con il baricentro nella parte inferiore. Esempi di fusi simili si trovavano in tutto l’impero romano fabbricati in legno o in osso.

Bibliografia e fonti:

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