martedì 28 aprile 2020

STEP #11 – Il Coronavirus e la "torsione a punta"

I coronavirus (CoV) sono un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi. Sono chiamati così per le punte a forma di corona che sono presenti sulla loro superficie. 

Riguardo al nuovo coronavirus SARS-CoV-2, non esistono al momento terapie specifiche o vaccini, ma vengono curati i sintomi della malattia (così detta terapia di supporto) in modo da favorire la guarigione, ad esempio fornendo supporto respiratorio.
Sono in corso però delle cure sperimentali, come l’utilizzo di farmaci attivi contro altri virus come l’HIV e la terapia a base di plasma di convalescenza rivelatasi efficace nell’ospedale di Wuhan, in Cina. Questa tecnica consiste nell’utilizzo degli anticorpi presenti nel sangue di chi è guarito dal coronavirus, ed è stata già sperimentata nel 2016 per fronteggiare l’Ebola.

La clorochina e l'idrossiclorochina, sono medicinali autorizzati fin dalla seconda metà del XX secolo come antimalarici, ma attualmente sono utilizzati principalmente nel trattamento di malattie autoimmuni come il lupus eritematosus o l’artrite reumatoide. Negli studi di laboratorio essi hanno dimostrato di possedere un’attività contro i coronavirus, incluso SARS-CoV-2.
Ma l’Agenzia europea medicinali e l’AIFA (agenzia italiana del farmaco) hanno lanciato l'allarme poiché possono provocare gravi danni in alcuni pazienti più inclini a sviluppare un’anomala attività elettrica che influisce sul ritmo cardiaco (prolungamento del tratto Qt)”, in alcuni casi fatale.

La sindrome del QT lungo è una rara anomalia cardiaca che può portare nei casi più gravi a sincope o morte improvvisa e comporta un allungamento dei tempi di depolarizzazione/ripolarizzazione dei ventricoli. In altre parole, chi soffre della sindrome del QT lungo presenta un cuore i cui ventricoli impiegano più tempo del normale a rilassarsi, dopo una prima contrazione, e a prepararsi alla contrazione successiva.
La torsione di punta è una forma specifica di tachicardia ventricolare che si verifica in pazienti con intervallo QT lungo. L'esame diagnostico che ne permette l'identificazione è l'elettrocardiogramma ed è caratterizzato dalla presenza dei cosiddetti “complessi QRS” del tracciato rapidi e irregolari. Quest'aritmia può cessare spontaneamente o degenerare in fibrillazione ventricolare. Solitamente causa una significativa compromissione emodinamica e, se non trattata, la morte.

Al momento le uniche armi a nostra disposizione per fronteggiare l’epidemia sono le misure di prevenzione e di contenimento (isolamento, quarantena per le persone potenzialmente infette o con sintomi conclamati e astensione da attività sociali).



lunedì 27 aprile 2020

STEP #10 - “Torcere”: Ciak! Azione!

Anche nella produzione cinematografica ritroviamo l’azione del “torcere”, con una chiave di lettura legata ai fenomeni naturali catastrofici, in particolare il tornado.
Non a caso una traduzione in lingua inglese del termine “torcere” è proprio “to twist” (vedere step 1 bis) e lo “stormchaser” è un cineasta che sogna di filmare il “twister” perfetto, ossia il tornado di massima intensità.
Citiamo quindi di seguito due pellicole americane di questo genere catastrofico e d'azione.

"Twister"
Il film “Twister”, girato nel 1996 e diretto da Jan de Bont,  vede un ampio uso di effetti speciali per l'epoca molto avanzati ed è stato il primo film prodotto in DVD.
La trama si svolge in Oklahoma e la protagonista è una meteorologa e una cacciatrice di tempeste che insieme alla sua squadra si prepara a sperimentare un innovativo strumento (Dorothy) in grado di studiare, una volta posizionata dinnanzi al percorso del tornado e risucchiata dentro il vortice la struttura interna del tornado stesso, grazie a sensori che trasmettono innumerevoli dati. Dopo una serie di tentativi falliti e la competizione con un'altra squadra sponsorizzata da una importante società, la scienziata riuscirà nel suo intento.

Locandina del film "Twister"

 




"Into the storm"
Una seconda pellicola, dello stesso genere cinematografico ma più recente è “Into the storm”, film catastrofico del 2014 girato in stile falso documentario, diretto da Steven Quale e scritto da John Swetnam. Nel corso  di una sola giornata, la cittadina di Silverton viene colpita e devastata da una serie di tornado senza precedenti.  Molti cercano rifugio, mentre altri corrono verso il vortice mettendosi alla prova per vedere fino a che punto un vero cacciatore di tornado si può spingere per ottenere lo scatto fotografico che si presenta una volta sola nella vita. Il film è ovviamente ricco di effetti speciali, ma protagonista è anche la natura selvaggia, ostile e incontrollabile. Gli sceneggiatori e il regista sono riusciti a fare del tornado, furiosa incarnazione del vento, un personaggio. È anche un film sul lavoro umano, sulla rischiosa professione degli stormchaser e delle squadre di scienziati e tecnici che inseguono e studiano il fenomeno per carpirne i segreti e potere così prevederli. A ciò si unisce la constatazione che il nostro pianeta è climaticamente malato e squilibrato per colpa di chi lo abita.


Locandina del film "Into the storm"




lunedì 13 aprile 2020

STEP 09 - Parte II - La torsione scolpita


Un altro significato che può assumere il verbo "torcere" è riferita al movimento del corpo umano. La torsione è uno degli sforzi elementari cui può essere soggetto un corpo, insieme alla compressione, la trazione, la flessione e il taglio. La sollecitazione che lo provoca è detta "momento torcente". 

Nella scultura ritroviamo un eccellente esempio di torsione del corpo, intesa come movimento di rotazione del corpo o parte di esso intorno al suo asse longitudinale nel Discobolo di Milone.

Mirone, Discobolo, (ca 480-460 a.C.)
Copia romana, marmo, alt m. 1,56, Museo Nazionale Romano, Roma
Il Discobolo risale al 450 a.C. ed è una statua raffigurante un atleta impegnato nel lancio del disco, nel momento di massima tensione che precede l’azione.
L’atleta tiene, infatti, alzato il braccio con cui sta per lanciare; il peso del corpo allenato poggia tutto sulla gamba destra piegata, con il piede ben saldato a terra, mentre la gamba sinistra, più arretrata, asseconda il movimento.

Il tronco compie una potente torsione a destra, le armoniose braccia sono distese a formare un arco che dalla mano sinistra, poggiata sul ginocchio destro, passa per le spalle, terminando nel disco sollevato in alto dalla mano destra; il capo dai capelli corti e ricciuti è rivolto verso il braccio che lancia. Tutto ciò forma una  costruzione geometrica, che raffigura un semicerchio e un doppio triangolo; il volto esprime, invece, misurata e tenue concentrazione, determinazione e intelligenza.






Si osservi lo schema seguente:
la scultura si articola in due grandi linee.
La prima è un grande arco che va dalla mano
che regge il disco al tallone del piede flesso;
la seconda linea è una serpentina ad esse  che va
dalla testa al tallone del piede poggiato a terra.













Bibliografia e fonti:



STEP #09 - Parte I - Uno sguardo all'arte pittorica


Facciamo ora un passaggio nelle arti figurative, in particolare nella pittura dove ritroviamo nell'opera di Diego Velasques l'immagine della torcitura, o più in generale della filatura.

Diego Velasques, pittore spagnolo presente alla corte di Re Filippo IV, dipinse la tela intitolata "Le filatrici " che rappresenta palese il riferimento alla leggenda della sfida tra Aracne ed Atena narrata da Ovidio nelle Metamorfosi. 

Diego Velázquez  (1657 ca.)
Olio su tela, 167×252 cm
Museo del Prado, Madrid



Video descrittivo



Bibliografia e fonti:

STEP #08 - "Torcere" nel periodo antico

L’azione del “torcere” rimanda necessariamente all’antica arte della tessitura, rappresentandone una fase fondamentale.

I primi esempi li abbiamo già nel corso del Neolitico, periodo in cui le fibre venivano lavorate a mano con l'aiuto di un rudimentale fuso a piattello costituito da un bastoncino di legno infilato nel foro di un tondino che fungeva da peso; il bastoncino veniva così fatto ruotare ed il movimento, prolungato dal tondino, finiva con il torcere le fibre e con l'avvolgerle attorno al bastoncino.

E’ però attorno al VI-V millennio a.C. che la storia ci riporta all'invenzione di attrezzi rudimentali con i quali lavorare, intrecciare e torcere fibre naturali per produrre tessuti e vesti le quali, oltre alla funzione primaria di coprire e proteggere colui che le indossava, ne trasmettevano il valore sociale a seconda della qualità e della foggia.

Antichissimi dipinti murari di tombe egiziane che raffigurano operazioni di filatura e torcitura risalenti a 2000 a.C., testimoniano che la tessitura era già praticata da Egiziani, Greci, Ebrei, Cinesi ed Indiani, anche come mezzo di espressione artistica, assumendo sempre più caratteristiche identificative di popoli, cultura, stato sociale e di capacità decorativa e creativa. Anche la mitologia ci testimonia l'importanza e il significato della tessitura e delle sue fasi nel mondo antico; basti pensare, oltre al mito delle Moire descritto nello step 4, al mito di Aracne nell'antica Grecia e a quello egizio della dea Neith.

Ritrovamenti archeologici di arnesi per la filatura

Tecnicamente alla preparazione delle fibre segue la filatura e, se necessario, la torcitura. Torcere significa filare una seconda volta il prodotto della filatura. Si tratta di una fase fondamentale che ha il compito di dare maggiore resistenza ai filati, successivamente si formano delle matasse che vengono avvolte in bobine. Il filo poteva essere filato in senso orario e antiorario; si parla per questo di filato S e Z
Per la filatura sono necessari vari attrezzi come il fuso, la fusaiola, la conocchia e il gancio da fuso.
Una delle forme più comuni dei fusi romani è il bastoncino biconico con il baricentro nella parte inferiore. Esempi di fusi simili si trovavano in tutto l’impero romano fabbricati in legno o in osso.

Bibliografia e fonti:

sabato 11 aprile 2020

STEP #07 - "Torcere" in poesia

In ambito poetico l'uso del verbo "torcere" si ritrova prevalentemente in senso figurato. Come già accennato nello step 1 l'azione compare più volte nella Divina Commedia di Dante Alighieri.
Altri testi in poesia in cui è presente il concetto del "torcere" sono ad esempio i seguenti:

L'Odissea di Omero - verso 385

[...]Al focolar seduta,
E col tergo appoggiato ad un marmoreo
Stipite, la vedrai con le donzelle
A torcer lane intenta;[...]

In questo primo esempio il significato assunto è quello dell'azione concreta di torcere la lana, quindi la lavorazione pratica di avvolgimento delle fibre naturali per ottenere un filato.

Orlando furioso - Ludovico Ariosto - Canto terzo, strofa 44

[...]Avrà il bel regno poi sempre augumento senza torcer mai piè dal camin dritto;
né ad alcuno farà mai nocumento,
da cui prima non sia d'ingiuria afflitto[...]

Nel passo riportato l'espressione "senza torcer mai pié" è usata col senso di non cambiare mai direzione ovvero senza mai "volgere" o "deviare" i propri passi verso un altro luogo.

Eneide - Publio Virgilio Marone - Libro IV, versi (336-340)

[...]Cosí Iarba dicea; né da l'altare
s'era ancor tolto, quando il padre udillo;
e gli occhi in vèr Cartagine torcendo vide gli amanti ch'a gioire intesi
avean posti in oblio la fama e i regni.[...]

Nei versi riportati dall'Eneide l'espressione significata significa "volgere lo sguardo verso una meta".



STEP #06 - "Torcere" in letteratura

Il termine "torcere" in letteratura viene usata con diversi significati figurati, come descritto nello step 1 del blog.
Di seguito sono proposti alcuni frammenti di testo tratti da opere letterarie italiane in prosa.

"I Malavoglia" di Giovanni Verga - cap. 11 

[...]"A Catania c’era il colèra, sicché ognuno che potesse scappava di qua e di là, pei villaggi e le campagne vicine. Allora a Trezza e ad Ognina, era venuta la provvidenza, con tutti quei forestieri che spendevano. Ma i rigattieri torcevano il muso, se si parlava di vendere una dozzina di barilotti d’acciughe, e dicevano che i denari erano scomparsi, per la paura del colèra."[...]

In questo caso "torcere il muso" allude ad una smorfia che può essere di fastidio, disprezzo o disgusto.

"Novelle per un anno" di Luigi Pirandello - Scialle nero, cap. 2

[...]Eleonora, a capo chino, con gli occhi chiusi, scosse lentamente il capo e riprese a singhiozzare "Me lo dirai" gridò il Bandi, appressandosi, trattenuto dall'amico. "E chiunque sia, tu lo sposerai! "
"Ma no, Giorgio! "gemette allora lei, raffondando vie piú il capo e torcendosi in grembo le mani
" No! non è possibile! non è possibile!"[...]

In questa seconda accezione "torcere le mani" rappresenta un segno di tormento o sconforto.

"Zibaldone" di Giacomo Leopardi - [2232] 

[...]"La legge Cristiana essenzialmente e capitalmente e in modo che senza ciò ella non sussiste, prescrive di amar Dio sopra tutte le cose, i prossimi come se stesso per amor suo, e se stesso non per se stesso, ma per amor di Dio; ond'è ch'ella comanda ancora l’odio di se stesso ec. Ora torcete la cosa quanto volete, siccome per una parte non potrete mai negare che la legge Cristiana non obblighi assolutamente l’uomo a porre un altro Essere al di sopra di se stesso nel suo amore per ogni verso;"[...]

Un terzo significato assunto dal vocabolo si ha quando viene usato nel senso di manipolare o avere una versione diversa o distorta di un concetto rispetto all'originale.


Bibliografia e fonti


giovedì 2 aprile 2020

STEP #05 - Ritorto anni '30

L'immagine sotto riportata rappresenta una locandina pubblicitaria risalente agli anni '30, realizzata dall'artista Abelardo Zucchi (1894-1979) i cui lavori sono consultabili in un sito dedicato che raccoglie manifesti, paesaggi dal vivo e una galleria pubblicitaria di materiale realizzato per industrie piemontesi.
In particolare questa grafica pubblicizza il puro cotone ritorto del marchio "La Siciliana".

Grafica pubblicitaria "La Siciliana"
Link immagine :" La Siciliana" - Abelardo Zucchi