sabato 2 maggio 2020

STEP #12 - Parte IV - Le macchine tessili del "genio"

Leonardo da Vinci dedicò anche l’attenzione ad alcune attrezzature e congegni adatti alla tessitura. Partendo dall’esistente, propone nuove soluzioni e si interessa all’opera dei predecessori dei quali analizza gli scritti, come ad esempio una copia del “De rerum naturis” di Rabàno Mauro Magnenzio del IX secolo, contenente il disegno di un telaio tessile, oppure i disegni di alcune macchine del Brunelleschi.
Da un’indagine condotta dal Museo della scienza e della tecnologia di Milano sui suoi disegni tessili, emerge che Leonardo fu influenzato in particolare da tre macchine ingegnose: la ruota a filare, il torcitoio circolare da seta e il telaio.

La ruota a filare, oltre a torcere il filo, lo avvolge sui rocchetti distribuendolo automaticamente senza interruzione; da questo filone, Leonardo inventa una macchina da torcere il filo con due fusi ad alette mobili e successivamente, un’altra, modulare, che può montare fino a diciotto fusi, tutti ad alette mobili.
Il torcitoio circolare risalente al 1487 è macchina che torce i fili già esistenti in natura, come il filo di seta ottenuto dai bozzoli. Queste attrezzature, lo fecero riflettere molto: si tratta di congegni in grado di torcere contemporaneamente 144 rocchetti di seta.
Il torcitoio affascina tanto Leonardo, al punto da spingerlo a scrivere questo indovinello:

Macchina per la filatura con fuso ad aletta
«Sentirassi le dolenti grida, le alte strida, le rauche e infiocate voci di quei che siano con tormento ispogliati e alfine lasciati ludi e senza moto e questo sia per causa del motor che tutto volge». 

Effettivamente il torcitoio quando è in movimento emette uno stridio causato dalle varie parti in movimento. Leonardo immagina che siano i lamenti dei bachi da seta uccisi e derubati del filo che li avvolgeva.
Lo strumento tessile che colpì maggiormente Leonardo è il telaio, osservando gli scritti e i disegni già citati, egli traccia dei disegni che raffigurano la tessitura di un nastro di tela tramite un telaio con una navetta mossa da bracci a forcella.

Questi congegni costruiti da abili e sconosciuti artigiani, identici o molto simili a quelli progettati da Leonardo e utilizzati fino agli anni '40, sono conservati a Chieri presso il Museo del tessile.
Una curiosità: I meccanismi ideati da Leonardo creavano movimenti complessi come quelli usati negli automi, macchine che imitano alcune azioni umane. Leonardo li conosceva bene e li utilizzava per organizzare le feste alla corte degli Sforza a Milano, destando sorpresa e meraviglia…

Bibliografia e fonti:
Carreum Potentia

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