Da un’indagine condotta dal Museo della scienza e della tecnologia di Milano sui suoi disegni tessili, emerge che Leonardo fu influenzato in particolare da tre macchine ingegnose: la ruota a filare, il torcitoio circolare da seta e il telaio.
La ruota a filare, oltre a torcere il filo, lo avvolge sui rocchetti distribuendolo automaticamente senza interruzione; da questo filone, Leonardo inventa una macchina da torcere il filo con due fusi ad alette mobili e successivamente, un’altra, modulare, che può montare fino a diciotto fusi, tutti ad alette mobili.
Il torcitoio circolare risalente al 1487 è macchina che torce i fili già esistenti in natura, come il filo di seta ottenuto dai bozzoli. Queste attrezzature, lo fecero riflettere molto: si tratta di congegni in grado di torcere contemporaneamente 144 rocchetti di seta.
Il torcitoio affascina tanto Leonardo, al punto da spingerlo a scrivere questo indovinello:
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Macchina per la filatura con fuso ad aletta |
Effettivamente il torcitoio quando è in movimento emette uno stridio causato dalle varie parti in movimento. Leonardo immagina che siano i lamenti dei bachi da seta uccisi e derubati del filo che li avvolgeva.
Lo strumento tessile che colpì maggiormente Leonardo è il telaio, osservando gli scritti e i disegni già citati, egli traccia dei disegni che raffigurano la tessitura di un nastro di tela tramite un telaio con una navetta mossa da bracci a forcella.
Questi congegni costruiti da abili e sconosciuti artigiani, identici o molto simili a quelli progettati da Leonardo e utilizzati fino agli anni '40, sono conservati a Chieri presso il Museo del tessile.
Una curiosità: I meccanismi ideati da Leonardo creavano movimenti complessi come quelli usati negli automi, macchine che imitano alcune azioni umane. Leonardo li conosceva bene e li utilizzava per organizzare le feste alla corte degli Sforza a Milano, destando sorpresa e meraviglia…
Bibliografia e fonti:
- Carreum Potentia
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