sabato 9 maggio 2020

STEP #13 - La torcitura nel XVIII secolo

Il XVIII secolo ha rappresentato un periodo storico fondamentale per il mondo tecnologico e produttivo, grazie all'avvento della Prima Rivoluzione industriale, che ebbe origine in Inghilterra nel 1760, e che riguardò fino al 1830 il settore tessile in particolare.
Nell'ambito della produzione tessile, le innovazioni introdotte furono molteplici e sempre volte a rendere meno artigianale e più industriale l’intero processo produttivo.
Ripercorriamo le principali invenzioni che furono introdotte nel settore tessile.

Anno 1730 
Spola volante

La produttività del telaio manuale raddoppia grazie all'introduzione della “spola volante” di John Kay, brevettata 3 anni dopo l’invenzione. Consiste in una navetta, ovvero un piccolo attrezzo in legno di forma affusolata, che contiene una spoletta dove è avvolto il filato. Essa viene inserita sul telaio e veniva fatta scorrere da un lato all'altro dell'ordito da un apposito congegno posizionato sul portapettine. Scorrendo velocemente attraverso il varco aperto tra la serie dei fili di ordito pari e quelli dispari scivola sulla serie inferiore, srotolando il filato della trama collocandosi sull'altro lato del telaio nell'apposito alloggiamento da dove verrà spinta alla battuta successiva. Prima della sua invenzione il tessitore doveva svolgere questo procedimento completamente a mano.

Anno 1764
James Hargreaves Introduce il primo prototipo di Jenny a 8 fusi, un particolare telaio che fu introdotto nell'industria tessile e permise di ridurre fortemente la manodopera necessaria per la produzione di filati poiché era in grado di fornire ad un solo operaio la capacità di gestire otto fusi contemporaneamente.
L'introduzione di tale dispositivo fu la prima grande innovazione tecnica nel settore tessile e quella che aprì le porte alla rivoluzione industriale, divenendo così un simbolo dell'epoca. 
L'idea di base prevedeva una struttura metallica con otto fusi in legno ad una estremità. Un insieme di otto stoppini era attaccato ad un'asta sul telaio. I fasci di fibre, una volta tesi, passavano attraverso due barre orizzontali di legno che potevano essere incrociate. Queste barre potevano essere spostate dall'operatore, con la mano sinistra, lungo la parte superiore del telaio in modo da estendere il filo e ottenere lo spessore desiderato. L'operatore usava la mano destra per girare rapidamente una ruota che innescava la rotazione di tutti i fusi e di conseguenza torceva il filo.
Comunemente si ritiene che il nome sia un omaggio di Hargreaves alla figlia Jenny. In realtà, jenny era il termine usato nel nord dell'Inghilterra per engine ('macchina'). Nel 1770 James Hargreaves brevetta la Jenny a 16 fusi e, in seguito, nel 1784 si diffonde la Jenny 24 fusi.
Spinning Jenny
Anno 1779
Samuel Crompton unifica i principi della Jenny e del filatoio idraulico in un filatoio intermittente, detto mule Jenny.
La mule Jenny riproduce meccanicamente le azioni della filatura a mano ma su un numero multiplo di fusi, azionabili da una sola persona: di qui la produzione di grandi quantità di filato di alta qualità ad un prezzo enormemente minore. Non potendosi permettere il brevetto, tuttavia, Crompton dovrà assistere impotente alla diffusione della propria invenzione senza nemmeno riuscire a trarne un successo personale d’imprenditore.

Il 1785 fu un anno di svolta, poiché venne introdotta nelle fabbriche tessili la macchina a vapore di Matthew Boulton e James Watt. Il vapore si sostituiva all’acqua come forza motrice, consentendo di impiantare la produzione tessile anche laddove non vi erano corsi d’acqua nelle vicinanze

Anno 1787
Edmund Cartwright inventa il primo telaio meccanico, anche se ancora imperfetto, azionato dal motore a vapore. La macchina lavora intrecciando due fili perpendicolari: quello longitudinale è detto ordito, mentre quello trasversale è chiamato trama.
Negli anni seguenti furono apportate alcune migliorie cosicché, all'inizio del XIX secolo, era divenuto uno strumento di uso comune. Pur essendo simile al telaio a mano, quello meccanico presenta numerosi vantaggi: è dotato di due meccanismi, uno che blocca il funzionamento nel caso di rottura di un filo e l'altro che consente il cambio della navetta senza arrestare la tessitura; inoltre i rocchetti esauriti vengono sostituiti automaticamente. 

I primi telai meccanici permisero di produrre una quantità di tessuto dieci volte maggiore di quella ottenibile con i telai a mano.


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